mercoledì 12 giugno 2013

Giorno 15


Quando arriva mezzanotte pensi sempre che debba accadere qualcosa:
che gli orologi comincino a suonare insieme, che le ombre si trasformino in braccia e lacrime, che i fantasmi vengano a farti visita.

Ho provato a commentare e parlare di notizie più o meno curiose, in questa sede, ma vivevo in una lunga mezzanotte e i fantasmi continuavano a visitarmi.
L'ansia del vento parla di una nostalgia che forse è una malattia da società evolute che hanno perso il contatto con la terra, con il mare, con l'aria.
E così andavo in giro boccheggiando, aspettando una mano pietosa 
che mi rigettasse nel mare dei miei pensieri.

Perché non è folle, non è vano, il mondo dei libri.


La biblioteca cullava i suoi ospiti, a mezzanotte:

i vecchi tomi gettavano calde copertine sui nuovi arrivati 

e marcivano volentieri al freddo 

di rilegature mangiate dal tarlo del tempo.


Così mi cullava la balia della mia infanzia

in una terra di sole, mare e montagne a strapiombo:

tra limoni e ossi di seppia sono cresciuta

e non so dove altro andare.





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